Metodo di Studio alternativo per l’Apprendimento, nei DSA. Imparare la poesia.

Focus su abilità cognitive legate alla discriminazione alla memoria visiva.

Si è molto discusso, e ancora molto di discute, sull’opportunità di fare imparare a memoria a scuola.

Uno dei compiti della memorizzazione è strettamente connessa alla reiterazione del processo di apprendimento di un dato elemento, che sia matematico o narrativo.

Tra le strategie di apprendimento ve ne sono diverse ed una spicca proprio per la sua relazione con la memoria. 

Si chiama apprendimento mnemonico ed è basato su tecniche che aiutano tutti gli studenti a memorizzare i contenuti come fatti o termini specifici. Soprattutto sono utilissime per memorizzare dati privi di significato come memorizzare le maiuscole e le date importanti. Proprio qui le strategie mnemoniche forniscono ad ognuno lo strumento per stabilire il grado di significato.

La tecnica è valida? Si, ampiamente dimostrato!!! Per tre motivi:

– Doppia codifica: molte di queste strategie implicano l’uso di codici non verbali (immagini) in associazione con codici verbali (parole). Ciò significa che il contenuto stesso è codificato in due modi distinti. Secondo i principi di connessione, ciò faciliterebbe l’accesso alle informazioni.

– Organizzazione: un altro modo di lavorare con queste strategie è creare un contesto coerente in cui adattare le informazioni. Ciò rende possibile che le informazioni siano collegate tra loro, invece di essere frammentate. Ad esempio, è più facile per noi ricordare un elenco di parole se formiamo una frase con loro.

– Associazione: la formazione di intense relazioni tra gli elementi è anche un’opzione per un apprendimento significativo. Le associazioni intense aiutano perché quando vediamo un elemento dei due, ci ricordiamo facilmente l’un l’altro.

Per stimolare l’apprendimento mnemonico si possono utilizzare diverse strategie, noi sviluppiamo con successo quella legata alla memoria visiva che sfrutta la capacità, innata, di ricordare attraverso le immagini.

La nostra esperienza del mondo e  la capacità che ne consegue di sopravvivervi sono state legate alla vista oltre che ad altri organi sensoriali.

Utilizziamo la memoria visiva per ricordare immagini, parole e concetti: la poesia, quella da imparare a memoria tra i compiti per casa può essere appresa attraverso l’utilizzo della memoria visiva.

Per utilizzare la memoria visiva occorre trasformare le parole in immagini, la sequenza di parole in sequenza di immagini attraverso un lavoro creativo alla quale è divertente lasciarsi abbandonare durante l’orario di studio che fisiche, così, col diventare anche divertente.

Il lavoro creativo consiste nello strutturare un’aspetto logico che prevede di non trasformare ogni singola parola in immagine, ma trovare una immagine che riconduca ad un gruppo di parole e questo avviene solo se hai compreso e sintetizzato il testo scritto.

In seconda battuta vi è un atto creativo che da forma e immagine al pensiero, alla descrizione del testo o del concetto che esprime.

Questo lavoro predispone meglio il cervello a memorizzare sfruttando la memoria fotografica del cervello.

Le immagini scelte tra le tante immagini che possono essere rintracciate dai maggiori portali internet hanno dei richiami specifici che riguardano il contenuto emotivo, la presenza di una attività o di una azione non statica e la prospettiva che prevede un coinvolgimento dentro/fuori dal contesto.

Perche utilizzarle con i soggetti DSA? Perché soprattutto i dislessici sono molto più abili sul canale visivo sia nell’organizzare le informazioni che nel ricordarle.

Ecco un esempio attraverso il quale Samuele è riuscito ad imparare la sua poesia (compito per casa) in breve tempo, in modo possibile e divertente e che lo aiuta a conoscere meglio le potenzialità del digitale ( che non fa male, se lo si usa con la dovuta accuratezza).

 Il treno degli emigranti. G Rodari

Non è grossa, non è pesante

la valigia dell’emigrante…

C’è un po’ di terra del mio villaggio,

per non restar solo in viaggio…

Un vestito, un pane, un frutto

e questo è tutto.

Ma il cuore no, non l’ho portato:

nella valigia non c’è entrato.

Troppa pena aveva a partire,

oltre il mare non vuole venire.

Lui resta, fedele come un cane,

nella terra che non mi dà pane:

un piccolo campo, proprio lassù…

Ma il treno corre: non si vede più.

 

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